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14
formato
cm. 21,5 x 30,5
illustrato
si
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colore

Attualità Castor

titolo
Attualità Castor
sottotitolo
Mensile di informazione in distribuzione fuori commercio edito dalla Castor S.p.A.
azienda
Castor
durata
1964 - 1967 (?)
periodicità
Irregolare, mensile dal 1967
distribuzione
Gratuita ai dipendenti
editore
Castor
direttore
F. Cavallo
stampatore
Ind. Graf. C. Zeppegno, Tipolitografia Elite Pressart
note
All’Archivio Storico Telecom sono disponibili i seguenti numeri: a. III, n. 11, feb-mag. 1966; a. IV, n. 1, gen.-apr. 1967 e n. 2, mag. 1967.
compilatore
Cinzia Martignone

Fondata a Moncalieri, in provincia di Torino, nel 1955 da Francesco Casarini, l’officina meccanica Castor è operativa con una decina di dipendenti e comincia la produzione di lavatrici; al 1962 risale l’impianto del nuovo stabilimento a Rivoli, Cascine Vica, con una crescita degli operai occupati fino a un centinaio.

All’impianto di Rivoli per la produzione di lavatrici e, in seguito, lavastoviglie, si affianca nel 1964 un officina denominata Imel, Divisioni motori elettrici e materie plastiche, a Chiusa di San Michele (Torino).
Nella seconda metà degli anni Sessanta – quando la produzione degli elettrodomestici bianchi è in una fase esplosiva - la Castor arriva a occupare 2.000 dipendenti e produce 1.900 macchine al giorno (di cui 1.400 lavatrici), che rappresentano circa il 10% del mercato nazionale. Nel 1969 Casarini, proprietario e presidente, decide la vendita dell’impresa al gruppo Zanussi di Pordenone; l’attività degli impianti Castor-Zanussi prosegue stentatamente fino al 1973, quando viene decisa la chiusura e la riconversione della fabbrica.
La scelta di pubblicare un giornale aziendale cade nel momento di grande espansione dell’impresa. Stampato a colori su carta patinata lucida, “Attualità Castor” non ha, nei primi numeri, le caratteristiche del bollettino aziendale per il personale, in cui i dipendenti possano riconoscersi (in fotografia e/o in attività condivise) e riconoscere al contempo l’identità dell’impresa come comunità votata a un fine collettivo: ben presente è la figura del fondatore, presidente e direttore generale comm. Francesco Casarini (in copertina con il capo dello stato Giuseppe Saragat al termine di un incontro con i dirigenti Castor, n. 11, 1966; in copertina con l’ambasciatore jugoslavo in Italia in visita agli impianti a seguito dell’accordo produttivo con la società Rade-Koncar di Zagabria, n. 1, 1967), come esplicita è la presentazione dell’impresa quale “uno dei più grandi complessi europei del settore”, con oltre 2000 dipendenti e in primo piano è il suo progetto di “conquistare in pieno il mercato europeo” (p. 3).
Le scelte editoriali appaiono vaghe e scarse le energie redazionali dedicate all’ house organ: il n. 11 del 1966 affianca inserzioni pubblicitarie a tutta pagina degli ultimi modelli di lavatrici e estemporanei contributi tecnico-pratici (Le acque dure, del dott. Camillo Buratti, “consulente di idrologia di alcune fra le principali aziende italiane”, sul problema dell’acqua nel lavaggio della biancheria, pp. 4-5); il resoconto e l’elenco dei vincitori di un’iniziativa promozionale (Concorso lavastoviglie, che premia, a estrazione, gli utenti delle lavatrici Castor con una nuova lavastoviglie, esplicitando la linea promozionale del “passaparola” e della “disinteressata propaganda” dei clienti già soddisfatti) e un lungo articolo corredato da diagrammi dal titolo: Le ricerche di mercato. Le lavatrici ed i lavastoviglie alla testa degli elettrodomestici nelle previsioni di vendite per i prossimi anni (pp. 8-9); riprende inoltre a doppia pagina un’inchiesta pubblicata dalla rivista di consigli ai consumatori “Quattrosoldi” (febbraio 1966), con la prova di funzionamento della lavastoviglie Castor Dishmatic (pp. 12-13) e chiude con due pagine di “Curiosità e notizie” da tutto il mondo, “brevi” tratte dal notiziario “Affari” edito da S.p.A. Torino Esposizioni, riguardanti, fra l’altro, l’inquinamento industriale in Urss, il consumo di carta da giornale in Usa, il mini-cubo-flash per le macchine fotografiche (pp. 14-15).
L’editoriale Invito a collaborare apparso nel numero 1 del 1967 (anno IV di pubblicazione) dichiara l’intento di assumere finalmente la regolare periodicità mensile prevista dall’inizio. La sollecitazione alla collaborazione è rivolta a tutti i lettori: “clienti in Italia e all’estero, dipendenti, rappresentanti, dirigenti”. L’obiettivo della rivista aziendale è dichiarato di seguito: tutti questi lettori “sicuramente, hanno qualcosa da dire o da segnalare. Mille sono i fatti curiosi e interessanti che quotidianamente toccano o sfiorano gli appartenenti a un organismo così vasto e ramificato quale è la Castor, e la cui narrazione può rappresentare interesse divertimento per tutti.” L’aspettativa riguarda “l’invio di notizie e fotografie”: “fotografie di negozi, di vetrine, di iniziative curiose e insolite, di bimbi, di matrimoni, di premi;” e notizie “sulle vendite, sui clienti, notizie serie e divertenti, strane e utili. Tutto ci serve.” (p. 3).
Il target variegato dei lettori – clienti, dipendenti, rappresentanti e dirigenti - a cui si appella il direttore si riflette nella faticosa ricerca di una fisionomia da parte del periodico aziendale Castor: nei numeri visionati si stenta a individuare una linea editoriale o qualche regolarità nella composizione della rivista; risalta comunque il tentativo di coinvolgere maggiormente dipendenti e clienti come collaboratori e protagonisti della cronaca aziendale. La partecipazione dei lettori non appare travolgente, ma qualcosa arriva ad arricchire le pagine di “Attualità Castor”: premiazioni ai concorsi per i clienti e ricreazione aziendale (L’ultima volta che vidi Parigi, nel quadro della campagna promozionale 1966, il viaggio-premio nella capitale francese per trenta clienti lombardi, n. 2, 1967, pp. 4-5; Il “grazie” della Castor, sulla festa per l’anzianità dei dipendenti, con balli, canti e quiz, n. 2, 1967, pp. 7-8), insieme a qualche sapida spigolatura (La Castor più alta d’Italia, un box con fotografia di una lavatrice su una slitta tirata da un cavallo normanno, partita dallo stabilimento di Rivoli per raggiungere una famiglia di clienti a Bressanone, sulle Dolomiti, n. 2, 1967, 3° di copertina). Il n. 1 del 1967 propone una cronaca sulla festa aziendale (Atmosfera festosa per la Befana Castor, p. 10) accanto a notizie varie dal mondo dello spettacolo cinematografico (una pagina contenente un lungo articolo sul recente film di Ugo Tognazzi Il fischio al naso, corredato da due foto di scena e una serie di “Notizie in breve”: tre titoletti e dieci righe di ragguagli su recenti produzioni cinematografiche hollywoodiane (p. 11); un servizio con fotografie sull’elezione di Miss Castor Belgio e una rassegna degli annunci pubblicitari che accompagneranno la nuova campagna di promozione con lo slogan Questa forte forte forte Castor, caratterizzata dalla presenza di “uomini forti” rappresentati come caricature di pugili belle époque in calzamaglia a righe rosse e nere e baffoni a manubrio (pp. 8-9); la pagina “Castor Sport”, con notizie sulle due squadre di Calcio Castor (dilettanti e juniores, p. 13, con ripresa alle pp. 12-13, n. 2, 1967); la pagina “Distrazioni e sorrisi” (con cruciverba, rebus e vignette umoristiche). Ancora al divismo cinematografico è dedicato un ampio servizio con fotografie nel n. 2 del 1967: B.B. e Cannes hanno fatto la pace (pp. 10-11), sulla presenza di Brigitte Bardot al festival del cinema francese,  dopo un reportage sulla partecipazione di dodici dipendenti Castor alla celebrazione romana dell’Albo d’Onore del Lavoro: I benemeriti del lavoro, p. 8. L’impresa e le sue strategie di espansione sono i soggetti cui viene dedicata la maggiore cura redazionale: Guardare al domani è l’editoriale che fa il punto sugli sviluppi del settore e i percorsi dei nuovi consumi in cui si colloca l’attività della Castor e le sue prospettive di ampliamento e ammodernamento; Sorgono nuove costruzioni annuncia l’ampliamento degli stabilimenti di Rivoli; I mercati internazionali e La presenza della Castor alla Fiera di Bruxelles indicano l’attivismo dell’impresa e la sua partecipazione all’espansione internazionale del settore (n. 2, 1967). Il periodico presenta infine un contributo “di servizio” per la clientela pubblicando regolarmente l’elenco degli agenti Castor, nonché dei centri di assistenza tecnica Castor.
L’ambizioso obiettivo di intrattenere e interessare “clienti, dipendenti rappresentanti e dirigenti” non sembra alla portata dell’house organ dell’azienda piemontese produttrice di elettrodomestici bianchi: “Attualità Castor” appare in definiva incerto fra la fisionomia del bollettino aziendale canonico per i dipendenti, i richiami per la clientela (blandita con concorsi e premi vari), l’aggiornamento su alcune scelte tecniche e strategiche e la costruzione dell’immagine dell’impresa (ampliamento degli impianti e strategie di penetrazione di nuovi mercati), e le possibili aperture sulla modernità dei consumi che la produzione di elettrodomestici bianchi sollecita (cinema e spettacolo nazionale internazionale; il mondo della pubblicità, inchieste sull’uso della lavatrice e la promozione della lavastoviglie). La giustapposizione di stili e temi non pare rispondere a un disegno editoriale e redazionale, ma solo alla disponibilità di materiale “pubblicabile”. Alla confusione degli intenti sul versante dei temi e dei contenuti fa riscontro infine la mancanza di una linea grafica che possa dare ordine e gradevolezza a materiali così variegati. Impaginazione, qualità delle fotografie, titoli, sottotitoli, testatine, colori, tutti molto vari e privi di regolarità, non contribuiscono a rafforzare l’identità del periodico sul versante dell’impatto di immagine.
Anche le copertine non hanno molte ambizioni: nei tre numeri visionati, inquadrature – non studiate – raffigurano i vertici dell’impresa in occasioni ufficiali e un ambiente produttivo con operai e lavatrici (collaudo in linea di montaggio).
Scheda basata sui numeri disponibili all’Archivio Storico Telecom, Torino.