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pagine
16
formato
cm. 15,5 x 34
illustrato
si
bn/colore
colore

Bracco 3

titolo
Bracco 3
azienda
Bracco Spa
durata
1967-1970
periodicità
Bimestrale
editore
Bracco Spa
direttore
Tullio Bracco
art director
Mario Scheichenbauer
contributi
Mario Austoni, Antonio Blasi, Alfredo Boselli, Giuseppe Daddi, Mario Maione, Giovanni Pende, Riccardo Starcich, Fabio Visintini, Ketto Cattaneo, Chino Bert, Paolo F. Cazzani, Aldo G. Cimarelli, Marcella Cordani Platti, Marcella Crocellà, Edgarda Ferri, Franca Feslikenian, Mario Fossati, Fausta Franchi, Piero Giorgi, Giuseppe Grazzini, Paolo Jovine, Franca Lomazzi, Mara Maldi, Carlo Manzoni, Enrico Negretti, Marco Nozza, Claudio Ratti, Angelo Rovelli, Glauco di Salle, Mario Santelmo, Roberto Serafin, Eliana Trinchero
stampatore
Amilcare Pizzi
note
Redattore unico del periodico è Ketto Cattaneo (Studio Inter-vis). La tiratura è stimata sulle 80.000 copie circa (fonte della notizia Ketto Cattaneo). La numerazione delle pagine è continua per ogni annata, proseguendo da un fasciolo all'altro.
compilatore
Barbara Cattaneo – Archivio Ketto Cattaneo

Con l’editoriale Ai Medici d’Italia, il presidente della società farmaceutica Fulvio Bracco apre il primo numero del marzo 1967 di «Bracco 3», rivista aziendale “dedicata e destinata ai Medici del nostro Paese e alle loro famiglie”. Nell’editoriale il presidente evidenzia in più punti le difficoltà della professione medica nel contesto di quel momento storico senza, peraltro, fare precisi riferimenti.

Non è difficile intuire nelle sue parole il riferimento alle difficoltà e ai contrasti che, a livello nazionale, rendevano particolarmente faticoso l’iter della riforma sanitaria, della riorganizzazione mutualistica, delle competenze affidate alle Regioni rispetto alla salute dei cittadini, ecc. “L’azienda che io dirigo fa quanto può in questo campo strettamente tecnico e professionale, ma nulla di concreto può fare per ridare ai Medici d’Italia la serena consapevolezza della loro vitale funzione, e la necessaria tranquillità nell’esercizio di essa, che costituirebbe il minimo dei tributi di riconoscenza che la collettività dovrebbe assicurare a coloro che presiedono al suo bene più prezioso, la salute. (…) E allora, non potendo – almeno nelle condizioni attuali – far di meglio, ho pensato di rendere onore al Medico d’Italia con questa rivista che oggi vede la luce, e che si affianca a tanti illustri congeneri, con qualche nota (o speranza) di originalità e di interesse”. Rispetto a queste parole, non va forse dimenticato che il romanzo “Il medico della mutua” di Giuseppe d’Agata è del 1964, e il film che ne derivò, interpretato da Alberto Sordi, del 1968.

«Bracco 3» era articolata in 3 fascicoli distinti per ogni uscita: «Bracco 1» per il medico, «Bracco 2» per la casa, «Bracco 3» per la sala d’aspetto. Venivano inviati unitariamente per posta, all’interno di una custodia in cartoncino a tre ante. Ognuna delle tre ante disponeva di due alette per il contenimento del fascicolo della rivista. Sulle alette inferiori, oltre che il numero del fascicolo (1, 2 o 3) veniva riportato anche il sommario. Dal numero di febbraio del 1969, i tre fascicoli non sono più contenuti nella custodia in cartone, sostituita da una custodia in plastica trasparente, scelta probabilmente più pratica e più economica per la spedizione, anche se meno elegante. I tre fascicoli si contraddistinguono per il formato, lungo e stretto, e per copertine con un certo impatto grafico. La numerazione delle pagine è continua tra i fascicoli di una stessa annata. Non è chiaro perché sia stata adottata tale scelta, se non forse nell’eventualità di un indice complessivo o di una rilegatura dei fascicoli stessi.

I tre fascicoli contengono anche una media di 3-4 pagine pubblicitarie sui prodotti della Merck, società del gruppo. Queste pagine, tuttavia, hanno un’impaginazione e una grafica spesso simile all’impaginato della rivista, tanto che, in alcuni casi, al primo sguardo, è difficile distinguerla dagli articoli. Come questi, la pubblicità fa ampio impiego di immagini grafiche e non fotografiche. Incisioni e disegni otto-novecenteschi sono utilizzati in ogni fascicolo, sia per illustrare articoli medici che articoli di attualità e varietà. Sono comunque presenti anche numerose fotografie, nella maggior parte dei casi ottenute da agenzie e fotografi professionisti di un certo rilievo: Farabola, Franco Scheichenbauer, Tito Terzi, ecc. Si tratta di una contrapposizione antico-moderno che caratterizza tutti i numeri della rivista, e che trova la sua più chiara enunciazione nella rubrica “Disegnatori di ieri e di oggi” per tutti i numeri di «Bracco 3». Ogni fascicolo della rivista riporta in seconda di copertina l’indice non solo del fascicolo in questione, ma anche degli altri due fascicoli che compongono la terna di «Bracco 3». Inoltre, sempre in seconda di copertina è riportato un breve editoriale con il riassunto degli argomenti trattati nel fascicolo.

«Bracco 1» per il medico contiene articoli specialistici, redatti in genere da “un medico per i medici”, La copertina è sempre caratterizzata da una immagine a colori, che gioca sull’effetto di colori e di astrazione che un particolare ingrandito o una porzione di macrofotografia medica può offrire. C’è quindi l’impiego grafico di una immagine originariamente pensata a fini documentari. Ad esempio, la copertina del primo numero è l’ingrandimento di una immagine dei depositi tofacei sotto-cartilaginei di una gotta cronica articolare. Quella del numero di dicembre del 1967, dedicato alle extrasistole, riproduce l’ingrandimento delle cellule e del connettivo del setto fibroso, colorate rispettivamente in rosso e blu in un nodo di Tawara. Tuttavia questa scelta varierà a partire dal 1969 per una scelta di immagini più classiche. In linea generale, ogni numero di Bracco 1 è dedicato monograficamente a un argomento. La prima uscita è dedicata alla gotta, l’ultimo numero ai mezzi di contrasto radiodiagnostici e, tra questi, articoli sulle extrasistole, sul diabete e così via. Gli articoli medici sono accompagnati da immagini di diverso tipo: grafici, tabelle, schemi, fotografie mediche, ma anche immagini e vignette tratte da pubblicazioni ottocentesche, che rinviano agli aspetti storici dell’argomento medico di cui si tratta e che hanno lo scopo di alleggerire la rigorosa trattazione dell’argomento.

Tra i numeri a firma di medici e docenti quello dell’ottobre 1967 Che cos’è la psichiatria scritto da Fabio Visintini, all’epoca ordinario di Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università di Parma, che fu tra i sostenitori delle nuove frontiere della psichiatria aperte da Franco Basaglia. La copertina del numero è un particolare degli “inconfondibili tratti di pennello del grande Van Gogh, il pittore della pazzia”. Quello del marzo 1968 sulle tiroiditi autoimmuni è curato da Mario Austoni professore di Semeiotica medica all’università di Padova. I numeri di «Bracco 1», curati di volta in volta da medici specialisti e accademici, è una consuetudine che permane anche nei numeri successivi: maggio 1968, Antonio Blasi, L’asma bronchiale; ottobre 1968, Giovanni Pende, Il gozzo semplice; maggio 1969, Mario Maione, Il fondo dell’occhio racconta; aprile 1970, Riccardo Starcich, Shock cardiogeno; settembre 1969, Giuseppe Daddi, Moderni orientamenti nella terapia della tubercolosi; ottobre 1970, Alfredo Boselli, Le epatopatie croniche evolutive. Sotto lo pseudonimo di Baldus vi sono alcuni numeri, come ad esempio quelli sulla pielonefrite cronica, sull’impiego in medicina della digitalis purpurea, sull’obesità.

 «Bracco 2» è “il fascicolo dedicato alla casa ed in particolare a chi nella casa regna sovrana: la Donna. (…) Specialisti per i singoli rami offrono una rapida ed inconsueta visione su notizie riguardanti l’arredamento, l’economia, lo sport, la moda ed il turismo. Quasi a contrasto con gli ultimi ritrovati della tecnica le piccole “grandi” invenzioni di… un tempo che fu. Infine una pagina dedicata ai piccoli, gioia e sorriso della casa (…)”. Il fascicolo quindi si definisce come una rivista per la famiglia del medico con articoli scritti da giornalisti. Tra le rubriche, che ebbero però diversa durata, ci sono: Novità di ieri e di oggi, La moda e gli astri, Per i bambini. Gli articoli dedicati alla donna sono di argomenti vari. Nel numero di giugno 1967 viene pubblicata un’intervista a Claudia Cardinale. Dal 1968 la rivista si propone di trattare in modo maggiormente impegnato un solo argomento: La donna nel matrimonio. Di un tema così vasto e generico, la rivista si propone di “farne dei cenni a grandi linee attraverso tutti i tempi e percorrendo tutte le contrade della terra. Ne traccerà il filo conduttore Edgarda Ferri (…) mentre scrittori e giornalisti che collaborano ai più noti e importanti quotidiani e periodici tratteranno il tema o dal punto di vista sociale, o da quello folkloristico, o da quello leggendario, ecc.”. Nel numero del maggio 1968, ad esempio, l’avvocato Paolo Cazzani offre una panoramica sul divorzio nei vari paesi europei, Marcella Cordani, propone un articolo su Anita Garibaldi. In molti numeri vengono pubblicate poesie di autori di diversi periodi storici.

Dal numero del maggio 1969, «Bracco 2» dedica una serie di articoli al “ruolo sociale e al lavoro della donna”, dalla preistoria alla rivoluzione francese con agganci alla contemporaneità. Si tratta di brevi articoli divulgativi che, oltre a sintetizzare alcuni riferimenti storiografici, si agganciano anche a notizie di attualità sull’emancipazione femminile, con accenni al ruolo politico di donne come Golda Meir, Indira Gandhi, Barbara Castle

L’ultimo numero dell’ottobre del 1970 è dedicato alle donne nella rivoluzione francese e alla riproposizione della poesia del 1851 sul bloomerismo di Arnaldo Fusinato.

«Bracco 3» è “il fascicolo dedicato alla sala d’aspetto per intrattenere in modo sereno chi è qui seduto in attesa del suo turno per essere visitato. Saremo ben lieti se gli scritti e le immagini contenuti in queste pagine serviranno ad alleviare la noia dell’attesa e la eventuale preoccupazione sui propri malanni. Nella scelta di argomenti divertenti ed umoristici abbiamo dato il primo posto ad una rubrica nella quale presenteremo via via i grandi disegnatori, caricaturisti ed umoristi di ieri e di oggi”. La rubrica, intitolata Disegnatori di ieri e di oggi, presenta brevi commenti su illustratori tra Otto e Novecento. In ogni numero vengono accostati due illustratori rappresentativi dei due secoli. Aprono il ciclo Robida e Giles, seguono Grandville e Peynet, Ferdinand Bac e Roy Raymonde, Job e Bosc, Giorgio Cavallo, Rabier e Cork, Sancha e Vania Russo, ecc. Di questi illustratori vengono proposti anche percorsi a tema, reinterpretati dalla loro penna: ad esempio la vita militare, l’automobilismo, i bagni di mare, il rapporto “uomini e bestie”, le domeniche estive in città. Tra le rubriche più frequenti figurano Cosa avveniva 100 anni fa? Aneddoti storici e Proverbi comparati. L’attualità riguarda gli argomenti più vari: dalla notizia del Congresso internazionale sul Duomo di Milano, all’inaugurazione della sezione trasporti del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, alle Olimpiadi di Città del Messico, il doping al giro d’Italia del 1969 e la conquista della Luna. Il fascicolo si pone quindi l’obiettivo di distrarre con notizie brevi, curiose ed istruttive l’attesa dei pazienti nello studio del medico. Nel numero di agosto del 1970 viene data notizia del premio vinto dal farmaco Mindol-Merck al concorso “Qualità e cortesia” indetto da «Il Gazzettino» in collaborazione con la Compinter (Compagnia Pubblicità Internazionale).

Anche se non è stata individuata la motivazione dell’interruzione della pubblicazione, potrebbe essere utile approfondire l’ambito del delicato rapporto tra informazione medica e informazione promozionale.