Il mensile, a cura del Servizio stampa e propaganda presso la Presidenza e Direzione generale dell’INA va ad affiancare il già esistente “Bollettino” edito a partire dal 1913 e “…nasce innanzitutto per stabilire un contatto, cioè per avviare e mantenere un colloquio fra il centro e la periferia…nasce ora e non prima perché soltanto ora si può riferire su programmi e avvenimenti, fare il punto della situazione, orientarsi insieme su quello che resta da fare. Nasce con uno stile che vuol essere di semplicità e di cordialità, di concretezza realistica…”.
Artefice e fondatore della rivista aziendale è il presidente Roberto Bracco, che inquadra l’iniziativa nell’ambito delle celebrazioni per il compimento dei quarant’anni di attività dell’Istituto. A differenza degli altri house organ del comparto assicurativo si caratterizza, giacché pubblicato da un ente di diritto pubblico economico - che ricordiamo gode dell’istituto giuridico della cessione legale sulle assicurazioni vita stipulate dalle compagnie private -, per l’attenzione posta alla vicenda politica nazionale nei suoi principali interlocutori istituzionali (ministri economici e altre personalità pubbliche) e per l’ampio spazio dato ai programmi di propaganda e pubblicità, comprendendo una vasta e rilevante documentazione fotografica. Indicativa è, per esempio, la presenza di articoli riguardanti la promozione di programmi di educazione al risparmio nella scuola pubblica, anche mediante concorsi-premio. Diffusa è anche la trattazione di argomenti inerenti i ragguardevoli investimenti patrimoniali gestiti dall’Istituto e il complesso delle attività edilizie condotte, con particolare riguardo alla realizzazione del Piano di edilizia popolare voluto da Amintore Fanfani, INA-Casa (1949-1963). La stessa copertina, che viene aggiunta in cartoncino a partire dal 1955, è costantemente dedicata all’illustrazione del patrimonio immobiliare consolidato e a quello in costruzione. Tra le rubriche, ampio spazio è dedicato alle notizie provenienti dalla rete delle agenzie generali, stimolate a farlo da una consueta “lettera aperta” ai produttori; seguono l’istruzione professionale, la medicina delle assicurazioni e la tecnica assicurativa (anche attraverso la panoramica internazionale “Mondo assicurativo”). Un piccolo glossario di corredo si sforza, inoltre, di chiarire una terminologia troppo poco conosciuta anche tra gli stessi addetti ai lavori. Tra le curiosità, la pagina dedicata all’enigmistica assicurativa. Durante gli anni Cinquanta la rivista tratta diffusamente dello sviluppo degli affari legati ai rischi atomici, che esordiscono su un mercato piuttosto statico, anche sull’onda della tensione generata dalla “guerra fredda”. Nel corso degli anni Sessanta la copertina passa al colore e la redazione si avvale dei contributi stabili di Laura Biasotti ed Eugenia Calamida (Segreteria di redazione), mentre l’impaginato e i disegni sono di Eugenio Bardzki. Crescono i servizi dedicati all’arte e alla cultura; s’inaugura uno spazio sulla partecipazione agli incontri e convegni promossi dall’Associazione della stampa aziendale italiana, che riconosce alla rivista una serie di premi: tra gli articoli di maggior interesse si segnala I lettori della stampa aziendale nella società di oggi (nn. 159-160/1966).
Nei primi anni Settanta le immagini di copertina dei palazzi lasciano lo spazio a quelle suggestive e informali create dal grafico Italo Bergomas, mentre tra le innovazioni di contenuto trovano spazio una serie di articoli riguardanti un’accurata analisi della dimensione psicologica degli addetti alle vendite. A dimostrazione della rivoluzione mediatica in corso, nel n. 245/1973 la rivista commenta il primo spot pubblicitario televisivo dell’INA per “Carosello”. Con l’anno 1977 la serie si rinnova e cambia nome in “Cronache del Gruppo INA”. Il clima di austerity impone economie alla redazione, che nel frattempo passa al Servizio ispettorato dell’Istituto. La stessa periodicità cambia da mensile a trimestrale e l’apparato illustrativo che ha da sempre contraddistinto le Cronache, viene considerevolmente ridotto. Tra le novità la pubblicazione puntuale del rapporto L’attività assicurativa nella Relazione annuale della Banca d’Italia. Nell’intento di modulare una nuova e più confacente offerta assicurativa, per la prima volta si producono anche interessanti inchieste sui principali fenomeni sociali di quegli anni: il consumo delle droghe, l’emancipazione della donna, la “contestazione” e il ruolo dei giovani. Si segnala, per lo studio dell’organizzazione del lavoro del Gruppo, la pubblicazione, nel n. 4/1977, degli organigrammi completi di INA e Assitalia. Nel 1980, anno dell’improvvisa e non motivata cessazione del periodico, le copertine sono dedicate al prodotto assicurativo e finanziario “Moneta forte”, che vede INA esordire nel campo dell’intermediazione finanziaria.