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pagine
da 4 a 32
formato
cm. 31 x 21; poi 26 x 36; poi 35 x 48; poi 28 x 40; poi 20 x 27
illustrato
si
bn/colore
colore

Fatti e notizie

titolo
Fatti e notizie
sottotitolo
Mensile interno per il personale della Pirelli spa poi Mensile per il personale della Pirelli, società per azioni poi Periodico d’informazione per il personale della Industrie Pirelli spa poi Periodico di informazione per il personale del gruppo Pirelli in Italia
azienda
Pirelli
durata
10 febbraio 1950 (a. I, n. 1) - in corso
periodicità
Alternativamente mensile e bimestrale
distribuzione
Spedito a tutti i dipendenti
editore
Pirelli
direttore
Giampiero Zanni, Cesare Saldini, Lucio Ferrante, Michele Pompili, Raffaello Barbaresi, Stefania Zattoni, Massimo Mazzariol, Rosalba Luparia, Andrea Kerbaker, Antonio Calabrò
art director
Silvia Congiu, Young & Rubicam
stampatore
Renzo Scotti
compilatore
Chiara Guizzi

Il periodico interno, a cura della Direzione del Personale, nasce con lo scopo di “risolvere il problema di una informazione periodica a tutti i dipendenti circa i fatti e le notizie relative alla organizzazione [aziendale], seguendo il criterio di una rigorosa schematicità” e di “contribuire ad assolvere al compito di approfondire sempre di più i legami tra tutti coloro che operano per lo stesso scopo, cioè per l’efficienza dell’Azienda da cui dipende la possibilità di un maggior benessere di tutti”.

Le rubriche iniziali riguardano: l’“Assistenza sanitaria”, con l’ indicazione dei medici specialisti e degli orari di visita; l’“Assistenza scolastica”, sulle borse di studio per dipendenti frequentanti l’Università o per figli di dipendenti; “In biblioteca“, con gli ultimi titoli acquistati dalla biblioteca aziendale e i libri più letti del mese; “Le nostre gite”, sull’attività della Sezione turismo; le attività delle varie sezioni del Centro sportivo (alpinismo e sci, pesca, tennis, motociclismo, calcio, nuoto e atletica); le attività del Centro culturale “Il Ritrovo”, che spaziano dalla musica al cinema, dalle arti figurative al teatro, dalla letteratura all’attualità alla filatelia. Nell’“Anagrafe“ della famiglia Pielli sono ricordati “i nostri anziani”, i “mancati alla famiglia e al lavoro”, i “benvenuti” e le “nuove famiglie”. Grande risalto è dato alla premiazione delle medaglie d’oro, cioè i dipendenti con 40 anni di servizio, e delle medaglie d’argento, i dipendenti al lavoro da 25 anni.
Sempre presenti notizie su stabilimenti, succursali, filiali di vendita, sulle case di riposo per anziani e le colonie marine, sulle vittorie automoblistiche, motocilclistiche o ciclistiche conseguite con pneumatici Pirelli (“le nostre vittorie”), sulla partecipazione a mostre o fiere, sui prodotti. A due anni dall’uscita del primo numero si ribadisce che la rivista vuole “essere il fedele annotatore della cronaca della vita aziendale, con lo scopo di far conoscere meglio ad ognuno il proprio ambiente di lavoro e la stessa azienda. Qualcuno di voi - prosegue l’editoriale - avrà pure, tramite nostro, scoperto qualcosa di sconosciuto, avvicinato qualche nuovo amico, stabilito nuovi rapporti con le molteplici attività (culturali, sportive, ricreative, ecc.) che, intorno all’Azienda, ci fanno ritrovare le nostre aspirazioni di uomini”.
Nel 1953 i lettori vengono invitati a partecipare alla redazione del periodico “inviando fotografie e informazioni su fatti attinenti o all’Azienda o ai suoi aggregati”. Alla fine dell’anno sarebbero state premiate le cinque collaborazioni più efficaci. Altri premi erano legati alle migliori proposte della Cassetta delle idee - inaugurata nel 1946 per portare all’attenzione della dirigenza aziendale “idee e proposte intese ad ottenere una riduzione dei costi e degli scarti di lavorazione e l’eliminazione di eventuali sprechi” - a concorsi fotografici e letterari, al miglior motto antinfortunistico (n. 10, 1953).
Nella seconda metà degli anni Cinquanta cambia la veste grafica, la carta si fa più raffinata e lucida,  la prima e la quarta di copertina riportano una foto a tutta pagina. Il contenuto si arricchisce con articoli di attualità, economia, scienza, politica, cultura.
Tra il 1964 e il 1968, il formato diviene grande quasi quanto quello di un quotidiano (26x36), gli articoli cominciano e finiscono in prima e in quarta, il numero delle pagine si riduce a 8, così come si riducono di numero e di lunghezza gli articoli culturali e di attualità. Sempre presenti invece le notizie relative all’azienda (su prodotti, lavorazioni, direzioni e uffici, stabilimenti, esposizioni e fiere, consociate, le attività del centro culturale e dei gruppi sportivi). Nel 1968, a quasi 20 anni dall’uscita del primo numero, la rivista si rinnova, con l’intento di assumere un “tono più agile” e un “aspetto più giornalistico”. Nelle intenzioni i contenuti sarebbero stati così organizzati: una prima parte dedicata a “notizie di avvenimenti di grande risonanza, ai problemi economici e sociali che via via si presenteranno o che saranno all’ordine del giorno”; una seconda parte dedicata agli “argomenti di attualità, allo sport sia aziendale che nazionale, alle attività culturali e a una delle Consociate o Aziende”, con lo scopo di “conoscere meglio il vasto e complesso mondo della nostra Società, [...] presentare colleghi e collaboratori, [...] manifestazioni sportive e cuturali”; la terza parte sarebbe stata dedicata alle rubriche: “la cassetta delle idee, le novità in biblioteca, le notizie sull’attività commerciale, economica e sociale, l’anagrafe dei pirelliani, [...] gli articoli dedicati all’antinfortunistica e ai consigli medici“. Tra le rubriche iniziate in questo periodo e poi durate a lungo negli anni quella dal titolo “Ritratti minimi di gente come noi”, dedicata alla presentazione di un dipendente e dei suoi hobbies, interessi e attività al di fuori del posto di lavoro.
Tornano le grandi foto in prima e quarta di copertina - a colori dal n. 10 in poi, così come alcune delle foto interne - aumentano nuovamente le pagine, il formato si allinea a quello della rivista “Pirelli”. Viene utilizzata la “stampa a rotocalco” (effettuata dalla Rizzoli Grafica) - che consente “a parità di spesa, di avere un maggior numero di illustrazioni a grande dimensione” - con un carattere leggermente ingrandito e un’impaginazione “volutamente moderna”. Oltre ai soliti temi di cronaca sull’attività dell’azienda, numerosi sono gli articoli di ecologia, sport e cultura, così come le rubriche dedicate ai dischi, al cinema, ai libri e perfino alla bellezza e alla moda, a fiori e piante, agli animali, al vino. Artefice di questo rinnovamento è Arrigo Castellani, direttore Stampa e Pubblicità della Pirelli, il quale, come si apprende da un ricordo apparso sul n. 10 del 1968 poco dopo la sua morte, “collaborò all’impostazione di una nuova formula [...] che ne facesse sempre di più una rivista “vera“, sciolta dagli schemi e dalle pastoie delle riviste aziendali”. L’aspetto del periodico in questi anni è in effetti quello di una vera e propria rivista da leggere o semplicemente sfogliare, con molte fotografie a colori, servizi interessanti, curiosità.
Nel corso del 1970 in copertina appaiono riproduzioni a colori di opere d’arte classica e contemporanea.
Al 1971 risale una nuova svolta per la rivista. Dopo il breve intermezzo di Lucio Ferrante, direttore dal n. 4-5 del 1970, la direzione passa a Michele Pompili e alla Direzione Informazione, che fa parte delle Relazioni Pubbliche. La redazione, composta inizialmente da due persone, è indicata sotto la testata. Il formato è più grande (35x48), torna il bianco e nero, l’uscita è bimestrale. I cambiamenti assumono una forma definitiva nel 1973, quando il formato si riduce, la carta diventa opaca e di tipo economico, compare il sommario in prima pagina, per il momento accompagnato ancora da fotografie. In questi anni irrompono gli argomenti sociali e sindacali, temi anche “scottanti“ sono trattati senza remore sia dal punto di vista dell’azienda che da quello dei lavoratori: scioperi, retribuzioni, crisi energetica, carovita. La voce dei lavoratori trova ampio spazio tramite interviste, inchieste, tavole rotonde su argomenti inerenti il lavoro, il sindacato, le questioni sociali (come quella femminile), l’attualità. Alla critica di essere il “giornale del padrone“, “strumento di integrazione ideologica”, e di “camuffare la realtà” distorcendo spesso e volentieri le parole dei lavoratori, la redazione risponde che “nulla di quanto è scritto sul giornale è il frutto di fantasie, di manipolazioni, di pirateria giornalistica” (cfr. “Opinioni a confronto”, n. 1-2, 1973).
Gli articoli di svago, sullo sport e lo spettacolo, lasciano il posto ad inchieste su temi di interesse per la vita dei lavoratori (la scuola, gli asili nido, i trasporti, il lavoro femminile, il nuovo diritto di famiglia, le novità in materia fiscale). Nella prima metà del decennio c’è ancora spazio per la leggerezza di alcune rubriche: “La donna e la casa”, su bellezza, moda, cucina, arredamento; “Tempo libero“, su cinema, musica, fiori e piante, animali; “Test a test”, con giochi enigmistici.
Nella seconda metà degli anni Settanta, con l’inasprirsi della crisi economica e il varo dei piani di riassetto aziendale e di riduzione del personale, scompare ogni frivolezza: in copertina resta il sommario, senza foto; si chiudono le rubriche.
Nel 1978 “Fatti e Notizie” torna ad essere un mensile regolare, “con inserzioni pubblicitarie, una tiratura di 60 mila copie e oltre 12 mila abbonamenti esterni, gratuiti, richiesti da sindacalisti, politici, amministratori pubblici, giornalisti” (dal n. 8 del 1978). Nel 1979 riceve il premio Pacces per l’originalità dell’impaginazione.
Negli anni Ottanta la rivista si limita alla trattazione esclusiva di temi aziendali: le nuove produzioni nel campo della fotonica, dei superconduttori, della fibra ottica; le nuove professioni e attività emerse all’interno del gruppo. Le interviste a personalità della politica, dell’economia, dell’industra riguardano temi di diretto interesse per l’attività aziendale. I ritratti dei dipendenti si concentrano sulla loro attività lavorativa all’interno della Pirelli. Sopravvivono alcune brevissime rubriche su incontri, mostre, rally, auto, sport, tempo libero, lavoro, tasse. Il formato resta di 28x40 cm, in copertina lo “strillo“ degli argomenti principali del numero. Negli anni Novanta “Fatti e Notizie” abbandona del tutto il ruolo di “rotocalco” aziendale per diventare specchio dell’immagine istituzionale della Pirelli. Il formato è più piccolo (20x27), la periodicità più flessibile, i contenuti più snelli. Il periodico si inserisce in un nuovo modo di comunicare l’impresa, caratterizzato dal moltiplicarsi degli strumenti di comunicazione interna (agli house organ si affiancano intranet e la posta elettronica) che si integrano con le strategie della comunicazione esterna (le sponsorizzazioni culturali e sportive, la pubblicità, il Calendario Pirelli), al fine di costruire un’unica immagine aziendale.