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pagine
da 6 a 12
formato
cm. 30 x 43; poi 22 x 31
illustrato
si
bn/colore
bn

L'alfista

titolo
L'alfista
sottotitolo
Mensile di informazioni per i lavoratori dell’Alfa Romeo
azienda
Alfa Romeo
durata
novembre 1955 - giugno 1959
periodicità
Mensile
distribuzione
Spedizione in abbonamento postale
direttore
Ettore Di Pietro
stampatore
Angelo De Giorgi
compilatore
Alan Guido Mantoan

 

Rivista pubblicata dall’Alfa Romeo in coincidenza con il rilancio del marchio effettuato negli anni ’50, grazie all’arrivo di Giuseppe Luraghi in azienda. Periodico diretto sia ai dipendenti che al pubblico esterno, l’Alfista pubblicava sia notizie relative alla vita interna all’azienda sia articoli sui nuovi successi dell’Alfa come la Giulietta.

Negli anni immediatamente successivi alla Liberazione l'azienda del Portello attraversò un difficile periodo di riorganizzazione sotto la guida prima di Pasquale Gallo, uomo legato più ai vertici del Cln che non alla realtà aziendale e in seguito ad Antonio Alessio ex direttore delle Officine Reggiane, in un clima di forti tensioni interne a causa della mancanza di coesione e organizzazione dei tecnici di valore di cui l'azienda disponeva già dagli anni Trenta. La svolta avvenne però con l'arrivo di Giuseppe Luraghi, manager di Finmeccanica con un passato da dirigente alla Pirelli, il quale ristrutturò l'azienda grazie alla collaborazione di uomini come Franco Quaroni organizzando per la prima volta la produzione in serie di vetture sportive dapprima con la 1900 e in seguito con il grande successo della Giulietta.
Con l'editoriale Conoscersi, pubblicato sul primo numero della rivista, veniva sottolineata l'importanza dello spirito di cooperazione che doveva caratterizzare il lavoratore Alfa Romeo poiché lo stabilimento veniva considerato “una città nella città […] un organismo rombante di macchine, le cui membra distinte e spesso distanti l'una dall'altra, agiscono ad uno scopo produttivo che è unico: perché il lavoro, anche il più umile, che compie ciascuno di noi è in rapporto a quello di tutti gli altri”. Quest'idea partecipativa alla vita di fabbrica veniva rimarcata con il concetto di azienda/famiglia, dove la vita degli individui era interesse di tutta la collettività: “ lo stabilimento è una grande famiglia di cui fanno parte tutte le persone che in esso vivono la loro vita di lavoro negli uffici, accanto alle macchine, in ogni settore”. Lo scopo veniva sintetizzato in “far conoscere” e “farci conoscere l'un l'altro”.

Sotto la guida di Pasquale Gallo, l'azienda aveva superato il difficile periodo della riconversione post bellica e della ricostruzione dello stabilimento del Portello, andato in gran parte distrutto nei bombardamenti del 20 ottobre 1944. La rubrica Conoscere lo stabilimento era dedicata ad approfondimenti sulle caratteristiche delle lavorazioni. Particolarmente interessante l'illustrazione della catena di montaggio inaugurata con la 1900 la prima auto sportiva dell'azienda del Portello prodotta seguendo i dettami tecnici della produzione in serie. La rinascita del marchio trovava eco in questa stampa aziendale, che esaltava i grandi risultati ottenuti dalla Giulietta.

Nell'ottobre 1956, con Vestito nuovo la redazione inaugurava una migliorata veste tipografica, aumentando il numero delle pagine e dando più spazio ad argomenti culturali o legati al tempo libero dei dipendenti, quali viaggi o gite domenicali visite a monumenti e città d'arte. Due pagine erano in genere dedicate al Notiziario di vita aziendale contenente informazioni sulle retribuzioni, cottimi, Commissione interna ecc. I numeri erano di norma chiusi dalle notizie del Circolo dei lavoratori riguardanti in genere le attività sportive e ricreative.