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pagine
da 6 a 30 circa
formato
cm. 27 x 40; poi 17 x 26; poi 19 x 26
illustrato
si
bn/colore
bn

Notiziario ATM

titolo
Notiziario ATM
sottotitolo
Periodico mensile per i dipendenti dell’ATM di Milano poi Mensile dell’Azienda Tranviaria Municipale poi Mensile dell’Azienda Trasporti Municipali di Milano
azienda
ATM – Azienda Tranviaria Municipale di Milano
durata
febbraio 1956 (a. I, n.1) – dicembre 1965 (a. X, n. 101)
periodicità
Mensile
distribuzione
Per abbonamento, distribuzione gratuita ai dipendenti ATM
editore
ATM – Azienda Tranviaria Municipale di Milano
direttore
Franco Pettorali, Max Bernini, Leonardo Montoli
stampatore
Tipografia F.lli Azzimonti
note
Dal 1962 copertine ed elementi grafici interni anche a colori.
compilatore
Fabio Berio

Nel luglio del 1943 si era interrotta la pubblicazione della “Rivista mensile” [vedi voce “ATM – Rivista mensile”], la prima esperienza dell’ATM di Milano nella pubblicazione di un periodico aziendale. Fu soltanto dopo tredici anni, in un contesto radicalmente mutato, che lo strumento dell’house organ venne riesumato con l’intento di “fornire ai dipendenti […] informazioni dirette e, come tali, precise e non deformate […] su tutti i fatti della vita aziendale che possano avere per essi importanza” (a. I, n. 1, p. 1).

Non solo un mero bollettino, ma uno strumento per rendere più trasparente l’attività dei dirigenti, ossia per “dare a tutti una sensazione più precisa del lavoro che si compie, dei risultati che si raggiungono, delle difficoltà che si devono superare e delle ragioni specifiche dei provvedimenti adottati e delle direttive seguite dalla Direzione nella condotta generale dell’Azienda”. Insomma uno strumento di divulgazione e di informazione nelle intenzioni dichiarate, ma che non mancava – come del resto molte altre pubblicazioni aziendali – di mostrarsi utile per operazioni di propaganda interna.
Nel corso dei suoi dieci anni di vita, il ”Notiziario ATM” conobbe un solo momento di cambiamento piuttosto radicale nella forma come nei contenuti, mantenendo invece una certa omogeneità all’interno dei due diversi periodi. Nei primi anni la struttura, gestita in un numero di pagine variabile dalle 6 alle 15, era così organizzata nelle sue linee generali: una prima e una seconda pagina che spesso affrontavano questioni di carattere sindacale e sembravano orientate non solo a dare notizia di avvenuti accordi o dell’esito di eventuali scioperi, ma spesso anche a sottolineare la disponibilità dell’azienda nei confronti del personale; una terza pagina che ereditava dal giornalismo classico un’impostazione culturale e divulgativa con rubriche a puntate come La storia dei trasporti pubblici milanesi o singoli articoli come La pinacoteca di Brera, Antonio Canova e così via; a questa faceva seguito una sezione più tecnica in cui si alternavano o rubriche dedicate alla divulgazione di aspetti come la condotta del tram o la formazione degli orari e delle tariffe. Rubriche quasi sempre regolari nelle ultime pagine erano invece le “Notizie dal circolo ricreativo ATM”, “la Corrispondenza”, gli “Encomi al personale” e, infine, gli “Ordini di servizio”. Nessuno dei contributi era firmato. Scarsissima attenzione venne dedicata alla veste grafica in quegli anni: i contenuti erano organizzati in modo caotico, poco coerente e dunque di non sempre facile fruizione.
Il cambiamento, che determinò allo stesso tempo un netto salto di qualità formale e un ampliamento non indifferente delle spettro dei contenuti trattati, giunse nel settembre del 1962. Inaugurato l’anno precedente il primo governo municipale di centrosinistra, anche la commissione amministratrice dell’ATM dovette risentire del mutato clima politico e alla sua presidenza venne nominato Napoleone Rossi, assessore alle finanze nella giunta precedente. Pure in una situazione finanziaria in via di peggioramento, in cui il disavanzo cresceva costantemente (principalmente a causa del rapido aumento del costo del lavoro e della diffusione della motorizzazione privata), i nuovi vertici aziendali si mossero nella direzione di uno spiccato rinnovamento lavorando su numerosi fronti, non ultimo quello dell’immagine e della comunicazione.
Uno dei frutti di questo lavoro fu la trasformazione del “Notiziario”, che dal settembre 1962 uscì in formato tabloid, con un nuovo direttore, Leonardo Montoli, e con una vasta schiera di collaboratori interni ed esterni (fra cui il noto esperto di trasporti Francesco Ogliari). Un nuovo giornale o un giornale nuovo?, si chiedeva il presidente in apertura e, lasciando al lettore la risposta, indicava nel miglioramento dei “mezzi di comunicazione fra Personale, Direzione ed Amministratori” l’obiettivo perseguito nella ristrutturazione del periodico (a. VII, n. 69, p. 3). Dotato di un numero di pagine variabile fra le 40 e le 130 circa, il nuovo “Notiziario” subì un effettivo miglioramento sia nel livello dei contributi tecnici, più ampi e approfonditi, sia in quello degli spazi dedicati alla formazione del personale, alla divulgazione e all’intrattenimento. Pressoché tutti i contenuti vennero organizzati in rubriche, ognuna dotata di un proprio simbolo grafico riconoscibile: “Conoscere l’ATM”, “Sicurezza sul lavoro”, “I problemi del capo”, “Notizie sindacali”, “Attività ricreative”, “Riservato ai pensionati” sono i nomi di alcune delle nuove rubriche. Le tecniche di comunicazione vennero evidentemente affinate. Facciamo conoscenza era uno spazio dedicato alle fotografie dei dipendenti ATM ritratti “durante lo svolgimento delle loro abituali mansioni” (a. VII, n. 69, pp. 30-31), spazio che riscosse un discreto successo a giudicare dagli apprezzamenti dei lettori pubblicati nella corrispondenza. Il rapporto con una fetta fondamentale degli utenti del servizio pubblico, ossia gli studenti, venne costantemente coltivato attraverso la rivista e mediante concorsi a loro espressamente dedicati, fino a che non fu istituita l’apposita rubrica “Giovani alla ribalta” (a. VIII, n. 81, p. 6). L’impaginazione moderna e la comparsa di pagine a colori snellirono e resero più dinamica la veste grafica. Approfondimenti sull’avanzamento dei lavori per la metropolitana, per le “linee celeri dell’Adda”, sul ruolo crescente dei trasporti pubblici nel collegamento fra il centro e una periferia sempre più popolata (e sprovvista di servizi) venivano pubblicati regolarmente. Addirittura interi numeri monografici furono dedicati all’analisi e alla divulgazione della struttura dell’imponente sistema di trasporti pubblici gestito dall’azienda, in chiave naturalmente promozionale ma con un grado di qualità tecnica piuttosto elevato. Cessata, per ignote ragioni, la pubblicazione nel dicembre del 1965, il “Notiziario ATM” costituisce indubbiamente (soprattutto nei suoi ultimi quattro anni) una fonte interessante per chiunque intenda indagare la storia di Milano sotto il profilo urbanistico, economico e sociale.