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pagine
da 16 a 32
formato
cm. 19,5 x 26
illustrato
si
bn/colore
colore

A come Aramis

titolo
A...come...Aramis
sottotitolo
Notiziario dell'Aramis
azienda
Aramis
durata
1966 - 1970 (per un totale di 12 numeri)
periodicità
Trimestrale
direttore
Giorgio Olivati
art director
Franco Stefanoni, Tito Terzi
contributi
Ketto Cattaneo, Poligrafiche Bolis
fotografi
Tullio Farabola
stampatore
Casa Ed. Stefanoni
note
Come risulta negli Atti parlamentari della VII Legislatura nella discussione durante la seduta del 23 maggio 1978 alla Camera dei Deputati la camiceria Aramis, “era la azienda leader del settore della camiceria, forte di circa 900 dipendenti tra gli stabilimenti di Azzano San Paolo, Bariano, e Treviglio con una produzione annua di 1.500.000 camicie”.
compilatore
Barbara Cattaneo – Archivio Ketto Cattaneo

Il periodico viene edito a cura dell’Ufficio Pubblicità e Pubbliche Relazioni della società Aramis. La copertina di ogni numero, bicolore, è caratterizzata da una grande lettera “A” bianca, con una scelta di font dal voluto impatto grafico, che campeggia su un fondo tinta unita, diverso per ogni numero. L’interno alterna pagine con fotografie in bianco e nero e a colori. Sin dai primi numeri, ma soprattutto nei numeri successivi, alle fotografie vengono accostate incisioni ottocentesche, a colori o in bianco e nero. L’accostamento di stili così diversi tra il nuovo e l’antico, oltre a richiamare l’attenzione del lettore, ha lo scopo di distinguere gli articoli sulla storia del prodotto da quelli sull’attualità della camiceria. Occorre ricordare a questo proposito la finalità eminentemente pubblicitaria del notiziario, che spiega anche la varietà di impostazione delle diverse pagine.

Come è scritto nell’editoriale del primo numero, la rivista è rivolta ai clienti della camiceria, intendendo come clienti gli intermediari della vendita: “Vi terremo periodicamente informati di tutto quello che realizziamo per conquistare sempre nuovi traguardi, per affermare sempre più sul mercato il nome dell’ARAMIS, nel nostro e nel vostro interesse”. Il pubblico a cui il periodico si rivolge spiega anche il tono con cui vengono veicolate le notizie. Nel primo numero l’azienda presenta i successi raggiunti in pochi anni di attività: fondata nel 1960, in breve tempo è diventata leader nazionale. I dati statistici che testimoniano i risultati dell’azienda vengono presentati in maniera non convenzionale: con i metri di tessuto utilizzati in un anno si può percorrere per tre volte la lunghezza dell’Italia, con filo consumato si avvolge sei volte la terra intorno all’Equatore, con i bottoni utilizzati si formano due colonne più alte dell’Everest. Nel secondo numero si dà notizia del raddoppio dell’area di stabilimento, segno tangibile di crescita, e si dà conto del viaggio premio in Olanda offerto ai 350 dipendenti e in Messico ai rappresentanti, a coronamento di questi risultati. Dell’ampliamento dello stabilimento, che porterà nel 1969 l’Aramis a contare 800 dipendenti, verrà poi data informazione anche nei numeri successivi. Viene data notizia, inoltre, di accordi con società del proprio settore, come il cotonificio Cantoni, produttore in Italia del tessuto in poliestere Dacron dell’americana Dupont, o la costituzione della consociata Aramis-France, con l’obiettivo di espandersi anche su quel mercato. Alle foto dell’azienda e dei reparti si affianca anche la presentazione dei prodotti. In alcuni numeri è presente il campionario stagionale, inizialmente stampato come inserto a più ante, staccabile dalla rivista, successivamente come parte integrante della stessa. Si sottolinea anche l’importanza della presentazione dei prodotti attraverso l’invio di personale specializzato per l’allestimento delle vetrine e la realizzazione di appositi espositori, come esempio di packaging fornito dall’azienda. Vengono segnalate ai lettori le iniziative pubblicitarie per promuovere la produzione dell’azienda attraverso giornali quotidiani e settimanali (con pagine pubblicitarie riproposte integralmente anche all’interno della rivista), cinema (con cortometraggi appositamente realizzati), televisione (con caroselli che si avvalgono di testimonial dell’epoca come il maestro Enrico Simonetti, l’attrice Isabella Biagini e il ciclista Felice Gimondi al quale, tra l’altro, si dedicherà un ampio articolo), sponsorizzazioni di eventi e squadre sportive nel settore del ciclismo e della pallacanestro, fiere di settore come il Samia di Torino (Salone Mercato Internazionale dell’Abbigliamento), una delle più significative rassegne dell’abbigliamento in Italia. In alcuni numeri un certo spazio è dedicato alla produzione della camicia. Gli articoli a puntate Anatomia di una camicia, spiegano la realizzazione di colli, polsi, taschini, pinces, ecc., oltre che l’assemblaggio di tutte le varie parti. Anche la presentazione del funzionamento di macchinari quali la faldatrice automatica, serve ad illustrare alcune delle 80 fasi necessarie alla realizzazione di una camicia. Alla produzione moderna, spiegata in questi articoli, se ne affiancano altri sulla Storia della camicia, illustrati da antiche incisioni e ai quali fanno seguito articoli sulla storia di altri capi di abbigliamento come la cravatta, il cappello, il gilet,  ecc. Non è il solo caso in cui antico e nuovo si accostano: accanto alle pubblicità dell’Aramis appaiono articoli sulla storia della pubblicità. Ancora, nella consapevolezza dell’importante ruolo svolto dai fotografi per veicolare l’immagine del prodotto e dell’azienda, dal n. 7 inizia la rubrica Flash!!!, dedicata appunto ai fotografi di Aramis, ma anche all’evoluzione storica degli apparecchi per fotografi. Dal terzo numero inizia una rubrica riservata alla presentazione dei clienti-rivenditori di camicie Aramis nelle principali città italiane. Viene inoltre indetto un concorso Fotografate le nostre camicie con lo scopo di premiare i migliori scatti che abbiano come soggetto le camicie Aramis.

Articoli di varietà dedicati a vari argomenti e curiosità, alle vacanze, alle feste, racconti di esperienze vissute, ma anche storie di fantasia, vignette umoristiche, finiscono per occupare una parte consistente del periodico soprattutto negli ultimi fascicoli, che si pongono come numeri di intrattenimento e di informazione pubblicitaria della Società nei confronti della clientela.